Alcuni restauri significativi
TORSO DI LORICATO
EPOCA: età romana – metà I sec. d.C.
PROVENIENZA: Museo Civico Archeologico di Bologna (rinvenuto nel 1513 in Piazza dei Celestini – Bologna)
DESCRIZIONE: statua di marmo, tradizionalmente identificata con l’imperatore Nerone; il torso è mutilo, con la testa asportata intenzionalmente in antico.
STATO DI CONSERVAZIONE: il marmo era ricoperto da uno strato spesso di colore scuro, untuoso; aveva macchie di ossidi di ferro e incrostazioni di varia nnatura in diversi punti della superficie.
INTERVENTO ESEGUITO: la superficie è stata pulita con acqua demineralizzata e con impacchi specifici per le diverse macchie ed incrostazioni. La statua è stata protetta in superficie.
DIREZIONE LAVORI: dott.ssa Govi Morigi
NOTE: il torso rappresenta una delle poche opere di arte colta ufficiale rinvenute nel territorio. Nel corso dell’intervento sono state restaurate numerose statue e stele romane presenti nell’atrio lapidario e nel porticato del museo.
Brocca con iscrizione e stemma
EPOCA: 1708.
PROVENIENZA: Raccolta di Arti Minori dei Civici Musei di Pavia.
DESCRIZIONE: brocca di maiolica; altezza cm.40, ø massimo cm. 26.
STATO DI CONSERVAZIONE: il vaso era stato in precedenza incollato; i frammenti non erano stati completamente puliti, e gli incollaggi erano per lo più imprecisi; la colla trasbordava abbondantemente sopra ai frammenti; le lacune erano state lasciate.
INTERVENTO ESEGUITO: il vaso è stato smontato con acqua, solventi e aria calda; i frammenti sono stati puliti accuratamente, e successivamente incollati con colla polivinilica reversibile in acetone. Sono state eseguite le integrazioni, successivamente pigmentate: per le piccole stuccature si è utilizzato un colore imitativo, mentre le integrazioni maggiori sono state lasciare del colore di fondo, in leggero sottotono.
DIREZIONE LAVORI: Civici Musei di Pavia, dott.ssa Vicini.
NOTE: è stato effettuato un intervento di manutenzione su alcune centinaia di oggetti di ceramica della collezione, e il restauro di 34 vasi di diverse epoche (dal medioevo al XIX secolo).
Statua di gatto
EPOCA: periodo egiziano (tra la XXV e la XXVI dinastia).
PROVENIENZA: collezione Acerbi di oggetti, presso il Museo Civico di Palazzo Te, Mantova.
DESCRIZIONE: statua di gatto in bronzo; altezza cm.36.
STATO DI CONSERVAZIONE: la statua, di dimensioni realistiche, è ben conservata, con la coda lacunosa; sulla superficie si trova una patina non uniforme.
INTERVENTO ESEGUITO: la statua è stata pulita con mezzi meccanici (bisturi, vibroincisore, microfrese e spazzole al micromotore) e con solventi; è stata trattata localmente con un complessante per limitare il riattivarsi della corrosione attiva, e successivamente protetta con uno strato di resina acrilica reversibile.
DIREZIONE LAVORI: dott. Bazzotti, Palazzo Te.
NOTE: l’ intervento è consistito nella manutenzione e nella verifica approfondita dello stato di conservazione dell’intera collezione egizia (oggetti di legno, bronzo, pasta vitrea, pietra), che era già stata restaurata; il lavoro è stato effettuato in collaborazione con la ditta Maria Toni (Mantova).
Collezione Venturini
EPOCA: il materiale venne raccolto da Carlo Venturini (1809-1886).
PROVENIENZA: Museo del Comune di Massalombarda (RA).
DESCRIZIONE: 1400 oggetti di diversa natura (prevalentemente conchiglie e minerali).
STATO DI CONSERVAZIONE: il materiale era custodito all’interno di vetrine e scaffali dell’epoca. Gli oggetti erano molto sporchi, impolverati, e soprattutto parte del materiale aveva perduto il riferimento all’inventario in cui era stato classificato.
INTERVENTO ESEGUITO: gli oggetti sono stati prelevati, puliti, riordinati, riclassificati e imballati per lo stoccaggio.
DIREZIONE LAVORI: I.B.C. dell’Emilia Romagna (dott.ssa Luisa Bitelli)
NOTE: la Collezione Venturini comprende anche numerosi oggetti archeologici e artistici.
Plastico della Romagna
EPOCA: il plastico fu eseguito da Pietro Zangheri negli anni 1922-1954.
PROVENIENZA: Museo di Storia Naturale (Verona).
DESCRIZIONE: il plastico, che rappresenta il territorio della Romagna, è costituito da cinque pannelli di legno, su cui sono state costruite le parti plastiche in cartone ad alta densità, ricoperto da gesso dipinto. Misura circa 20mq.
STATO DI CONSERVAZIONE: i pannelli erano in buone condizioni, molto sporchi e abbondantemente fessurati; in alcune zone la superficie pittorica era deteriorata e a tratti lacunosa.
INTERVENTO ESEGUITO: il plastico è stato preconsolidato e successivamente pulito (con acqua demineralizzata, disinfettante e solventi); i sollevamenti sono stati fissati con resina. Sono state eseguite stuccature e relativi ritocchi pittorici sulle parti lacunose.
DIREZIONE LAVORI: Museo di Storia Naturale di Verona; I.B.C. dell’Emilia Romagna; Parco delle Foreste Casentinesi.
NOTE: il restauro è stato eseguito presso il Salone del Restauro di Ferrara del 1998; il plastico è stato esposto (1998-1999) presso la mostra tenutasi a S.Sofia (Forlì).
Modellino di Reggio Emilia
EPOCA: il modellino viene tradizionalmente attribuito alla metà del XVI secolo.
PROVENIENZA: Civici Musei di Reggio Emilia.
DESCRIZIONE: la cinta muraria e la base sono in legno, con alcuni particolari in gesso; gli edifici, rappresentanti la piazza principale della città, sono in cartoncino, gesso e legno.
STATO DI CONSERVAZIONE: il modellino era in cattivo stato di conservazione: molto sporco, con parte degli edifici in frammenti o distaccati dal supporto.
INTERVENTO ESEGUITO: Il modellino è stato smontato, poi pulito con cura, individuando i vari frammenti e la connessione fra essi; è stata rimossa la colla che teneva alcuni edifici, per sostituirla con altra più adeguata. Il modellino è stato sottoposto a trattamento antitarlo, con prodotti diversi, allo scopo di prolungare il più possibile l’effetto. Dopo il rimontaggio e il consolidamento, sono state eseguite le stuccature e il ritocco delle lacune.
DIREZIONE LAVORI: Civici Musei di Reggio Emilia, dott.ssa Farioli.
NOTE: con lo smontaggio è stato possibile individuare e correggere l’errato posizionamento di alcuni frammenti.
Statua di Clemente XIV
EPOCA: la statua venne eretta nel 1770.
COLLOCAZIONE: Piazza Umberto I, S. Angelo in Vado (PS)
DESCRIZIONE: statua in calcarenite lutitica, del pontefice Clemente XIV.
STATO DI CONSERVAZIONE: la statua e il basamento erano ricoperti da uno spesso strato di microorganismi; nei punti di minore dilavamento erano presenti croste nere. Alcune parti, originariamente fissate al corpo con malta, si presentavano attaccate solo con i perni di ottone. Altri elementi, distaccatisi nel tempo, erano stati riconnessi in modo impreciso e con prodotti inadatti e incompatibili. Erano presenti numerose fessurazioni.
INTERVENTO ESEGUITO: la statua e il basamento sono stati preventivamente lavati, e successivamente puliti con una soluzione disinfettante; si sono resi necessari ripetuti impacchi di polpa di carta con sostanze chimiche per rimuovere le croste nere. Le parti staccate sono state incollate con resina; le fessurazioni maggiori e le lacune sono state colmate con malta pigmentata; la statua è stata protetta con idrorepellente siliconico.
DIREZIONE LAVORI: Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici, dott.ssa Montevecchi.
NOTE: è stato eseguito anche il restauro del portale del Municipio (retrostante la statua), e della chiesa di San Filippo, sulla medesima piazza.
Paliotti d’altare
EPOCA: paliotto di S.Francesco: 1700, paliotto di S.Diego: fine XVII – inizio XVIII secolo
COLLOCAZIONE: santuario del Beato Sante – Mombaroccio (PU)
AUTORE: paliotto di S.Francesco: Fra Silvestro da Bologna
DESCRIZIONE: i paliotti sono entrambi in scagliola; il paliotto di S.Francesco, di finissima e pregevole fattura, è decorato in bianco e nero, mentre quello di S.Diego è policromo, con bellissime decorazioni fitomorfe.
STATO DI CONSERVAZIONE: i paliotti si trovavano in condizioni analoghe: sulla superficie erano presenti depositi di sporcizia, abrasioni e graffiature; il danno maggiore è costituito dalla presenza di una frattura che taglia trasversalmebnte entrambi i paliotti, con evidenti perdite e distacchi della scagliola.
INTERVENTO ESEGUITO: i paliotti sono stati smontati, rimuovendo preliminarmente le cornici lignee ad essi addossate, e dalla posizione orizzontale è stato possibile pulire le linee di frattura e verificarne gli attacchi, che sono risultati ben combacianti. Operando dal retro sono stati realizzati dei solchi perpendicolari alla linea di frattura per alloggiare le barre in fibra di vetro, effettuando una prima colatura di scagliola liquida, quindi è stata posizionata una rete d’acciaio a maglia stretta, a sua volta ricoperta da uno strato di scagliola liquida. Ad asciugatura ultimata si sono compiute le operazioni di restauro sul fronte: pulitura superficiale, riposizionamento dei frammenti distaccati, integrazione delle parti mancanti e protezione superficiale a cera. La ripresa pittorica è stata molto limitata ed effettuata unicamente nelle parti ove la leggibilità del disegno poteva risultare compromessa.
DIREZIONE LAVORI: Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici di Urbino
NOTE: all’interno del santuario sono conservati altri quattro paliotti in scagliola ed un rarissimo esempio di scagliola vertificata, risalente presumibilmente al 1772.