Vetri antichi
Il restauro di vetri antichi rappresenta uno dei nostri principali campi operativi; questo tipo di lavoro presenta difficoltà specifiche rispetto all’intervento sugli altri materiali archeologici: gli oggetti sono di norma trasparenti, estremamente fragili, frammentati e spesso molto sottili.
Nel corso della nostra esperienza di restauro abbiamo sperimentato prodotti specifici per l’incollaggio e l’integrazione dei vetri, valutandone e verificandone le caratteristiche di viscosità e resistenza ai raggi UV e la conseguente compatibilità con i vetri antichi.
Le operazioni di restauro sui vetri si possono così schematizzare:
PULITURA:
rimozione meccanica delle incrostazioni terrose e calcaree; pulitura con tamponcini di cotone imbevuti in solventi misti.
RIMONTAGGIO:
fissaggio temporaneo con piccole strisce di nastro adesivo di carta poste trasversalmente all’andamento delle fratture; quando la ricerca è stata completata, per evitare che i frammenti si spostino a causa dell’allentamento del nastro adesivo e delle tensioni dovute al rimontaggio, si applicano alcune piccole grappe in metallo. Successivamente si fa penetrare l’adesivo definitivo nelle fratture per capillarità; a tale scopo è fondamentale l’utilizzo di una colla poco viscosa, rapida da applicare e resistente ai raggi UV, per evitare che nel tempo si verifichino alterazioni cromatiche.
INTEGRAZIONE:
fra i diversi sistemi in uso, risulta in molti casi preferibile questa procedura, che implica l’uso di controforme eseguite in silicone ad elevata definizione e della resina a bassa viscosità:
- pigmentazione della resina
- preparazione delle controforme
- applicazione di cannucce alle controforme, in modo da creare "canali" di colata e consentire la fuoriuscita dell’aria
- colata della resina nell’intercapedine fra le controforme
- smontaggio delle controforme a catalizzazione avvenuta.