Cappella del Rosario - Basilica di San Domenico - Bologna

L'imponente cappella del Rosario, quasi una chiesa all'interno della basilica di San Domenico, è stata eretta nel 1460 e dell'epoca della sua costruzione conserva esternamente l'elegante struttura poligonale tardo-gotica.
Internamente la sistemazione attuale è frutto di un importante intervento decorativo seicentesco che ha radicalmente cambiato il volto della cappella.
Le superfici architettoniche sono state dipinte, con sfarzo scenografico, dal Colonna e dal Mitelli a partire dal 1654. Il ciclo pittorico, che ricopre interamente la cupola, il catino absidale e le pareti, raffigura, utilizzando magistralmente la finzione prospettica, la glorificazione della B.Vergine del Rosario.
Il restauro ha interessato tutto l'apparato decorativo della cappella, nello specifico:

  • i dipinti murali della cupola, del catino absidale e delle pareti;
  • l'apparato architettonico dell'altare marmoreo progettato da Floriano Ambrosini nel 1589;
  • le decorazioni in stucco del cornicione, dei capitelli, e le statue sopra all'altare realizzate nel 1739 da Angelo Piò;
  • le cantorie e le mostre in legno degli organi, realizzate su disegno di C.F.Dotti nel 1737.

DIPINTI MURALI

Il catinoIl catino
La cupolaLa cupola
Un particolare durante l'interventoUn particolare durante l'intervento
Un particolare fotografato a luce radenteUn particolare fotografato a luce radente
Un particolare a restauro ultimatoUn particolare a restauro ultimato

L'intervento di maggior impegno e complessità è stato quello sui dipinti murali, che ricoprono quasi totalmente la superficie architettonica interna della cappella per un totale di più di 800 mq.
I principali tipi di degrado riscontrati sono stati:

  • presenza di depositi superficiali (sporco, polveri, nerofumo);
  • distacchi della pellicola pittorica dall'intonachino di supporto;
  • polverulenza dello stato cromatico;
  • bollature e distacchi dell'intonaco dalla struttura muraria portante;
  • presenza di efflorescenze saline;
  • presenza di biodeteriogeni e depositi humiferi;
  • presenza di abrasioni superficiali.

Su tutta la superficie pittorica era presente un deposito incoerente dovuto a polveri, sporco e nerofumo.

Prima di procedere con le operazioni di pulitura abbiamo effettuato dei fissaggi localizzati della pellicola pittorica per salvaguardare tutte quelle zone interessate dai fenomeni di sollevamento od impoverimento del colore.
Dopo avere fatto numerosi campioni di pulitura per testare la resistenza della pellicola pittorica abbiamo eseguito una prima pulitura a secco con spugne sintetiche (Wishab) per asportare i depositi di polvere diffusi ampiamente ovunque.
La pulitura ha evidenziato principalmente nelle porzioni di sfondato della cupola e del catino absidale una precedente applicazione a pennello di una sostanza, al di sopra della pellicola pittorica originaria, da collegarsi agli interventi di restauro compiuti nella prima metà dell'ottocento.
In questa fase è stato fondamentale l'apporto di analisi di laboratorio che hanno permesso di individuare la composizione di questa "pellicola" e fornire utili indicazioni per l'eventuale rimozione.
Abbiamo verificato che l'asportazione completa della sostanza comportava una perdita anche se limitata della pellicola pittorica; quindi, in accordo con la D.L. abbiamo deciso di abbassarne ove possibile lo strato, senza però asportarla completamente.
Le operazioni successive sono state i consolidamenti in profondità e la chiusura delle lacune di intonaco e di alcune crepe di notevole dimensioni.
Successivamente tutte le zone lacunose sono state integrate pittoricamente con velature ad acquerello.

ALTARE MARMOREO

L'altareL'altare

L'altare della Madonna del Rosario, situato in fondo alla cappella, è composto da una struttura architettonica di forte impatto non solo per la sua dimensione ma soprattutto per la presenza di una notevole quantità di marmi pregiati finemente lavorati.
Il restauro ha asportato innanzitutto il notevole strato di sporco misto a cera sedimentato, affrontando successivamente tutte le operazioni di riancoraggio delle lastre in fase di distacco, ricostruzione di parti mancanti del modellato con resina opportunamente pigmentata, stuccatura dei giunti, riequilibratura tonale in presenza di zone impoverite e decoese e protezione finale.

DECORAZIONI IN STUCCO

Gli elementi in stucco, dorati e monocromi, presentavano uno stato di conservazione abbastanza omogeneo; nello specifico abbiamo riscontrato queste problematiche:

  • presenza di depositi superficiali mediamente coerenti (sporco, polveri, nerofumo);
  • distacchi localizzati della doratura;
  • rotture e mancanze negli elementi decorativi aggettanti;
  • tinteggiature che hanno alterato le cromie originali e occultato porzioni di doratura.

Abbiamo proceduto con una cauta pulitura in presenza delle dorature ed alla asportazione delle tinteggiature incongrue. Successivamente sono state fissate tutte le porzioni in fase di distacco e ricostruite le parti mancanti, intervendo anche tramite l'uso di calchi per le porzioni ripetitive del cornicione e dei capitelli.
Nell'apparato scultoreo del Piò la ricostruzione è stata più complessa per la presenza di rotture e mancanze di diversa entità localizzate nelle parti più aggettanti.
Infine è stata ripristinata la doratura ove necessario e sono state accompagnate pittoricamente le porzioni di stucco monocromo ricostruite.

ELEMENTI LIGNEI

Parete completaParete completa

Le due pareti della cappella risultano arricchite dalle cantorie e dai cassoni degli organi, riccamente intagliati e dorati. L'intervento sugli elementi lignei ha riguardato le seguenti operazioni:

  • pulitura dai depositi superficiali di polvere e nerofumo;
  • asportazione di riprese pittoriche incongrue;
  • recupero e riassemblaggio degli elementi decorativi mancanti e/o distaccati;
  • fissaggio e stuccatura delle fessurazioni;
  • trattamento antiparassitario;
  • riproposizione cromatica e successiva patinatura dei rifacimenti e delle porzioni deteriorate;
  • ripristino delle dorature mancanti;
  • trattamento finale protettivo.